venerdì

Nella Firenze di fine anni Ottanta


“La Fiorentina era il mio grande amore.
Quando arrivai a Firenze ero un campione virtuale.
Avevo diciotto anni, un curriculum da fenomeno
e un ginocchio da storpio. Ero messo male.
Firenze, al contrario di certi medici,
non smise mai di dirmi che ce l’avrei fatta.
Firenze, nel momento del bisogno, c’era. Sempre.
A Firenze toccai il cielo.
Dicevo: «Resterò a Firenze, lo scriverò sui muri».
Nulla era più lontano da me dall’idea di andarmene.
Eppure me ne dovetti andare. Perché qualcuno lo volle.
Un qualcuno così potente che neppure io potevo contrastare.
Ci provai, ma ero solo un ragazzo.
Avevano già deciso tutto.
Mi sentivo come un innamorato a cui viene tolta la donna amata.
Da allora mi sono sempre portato dietro una malinconia sportiva.
In ogni città cercavo la bellezza di Firenze.
Ma non potevo ritrovare la mia Firenze”.

(Roberto Baggio)