martedì

Cose da matti

Se qualcuno per l’ultima di Maldini a San Siro avesse ipotizzato un si-mile epilogo sarebbe stato bollato come matto. Una previsione fuori da ogni logica e buon senso. Eppure, è andata proprio così: circa 500 imbecilli lo hanno fischiato, intonando in coro uno stucchevole “C’è solo un capitano, Franco Baresi”. E Paolo, non l’ha nascosto, c’è ri-masto male, molto male. Cinquecento imbecilli. E la cosa peggiore è che almeno la metà non ha più di vent’anni. Saprebbero spiegare la ragione per cui Franco Baresi sarebbe “l’unico degno capitano”? Con ogni probabilità, no. Doppiamente imbecilli.
Innanzitutto (come ha giustamente sottolineato Germano Bovolenta sulla Gazzetta dello Sport il giorno dopo il fattaccio), non esiste “un solo capitano”: tra i più grandi, in rigoroso ordine cronologico, va ri-cordato prima Gianni Rivera, poi Franco Baresi, infine Paolo Maldini. Sono almeno tre, ma per cinquecento mentecatti uno solo è degno di esserlo per l’eternità. Esattamente vent’anni fa, mentre molti di lo-ro nascevano, Paolo sollevava la prima di cinque Coppe dei Campio-ni. Era ancora 'il figlio di Cesare', giovane e bello, l’enfant prodige del calcio italiano. Poi il tempo è volato, rendendolo uomo e bandie-ra. Ma lui, Paolino, a 41 anni è ancora così bello da sembrare eterna-mente giovane e non accorgersi che dal suo esordio ne sono passati 25. Prima o poi il giorno del ritiro sarebbe arrivato: l’ultima a San Si-ro, in quel colosso di cemento che è Storia anche grazie a lui.
In un quarto di secolo, sempre e solo con i colori rossoneri, vince set-te scudetti, cinque Coppe dei Campioni, tre Coppe Intercontinentali, cinque Supercoppe europee, una Coppa Italia e cinque Supercoppe italiane. Con la Nazionale, 126 presenze, quattro Mondiali e tre Euro-pei disputati. Cinquecento imbecilli (con l'aggravante di definirsi mi-lanisti), nel giorno più toccante, lo fischiano.
Stando ai si dice, lo strappo con una parte della tifoseria sarebbe av-venuto dopo Istanbul, nel 2005 (la famosa finale di Champions Lea-gue persa dal Milan, dopo aver condotto per tre a zero, ai rigori con il Liverpool). Al ritorno, in aeroporto, un gruppo di contestatori stril-la: “Vergognatevi. Chiedeteci scusa”. Il 37enne e plurititolato Paolo Maldini dovrebbe chiedere scusa ad alcuni ragazzini di 17 anni per aver perso una finale che più di chiunque altro avrebbe voluto vince-re?! Lo fa notare, rispondendo per le rime. Così come in passato ave-va messo a tacere altre contestazioni da lui non condivise. Da quel momento i rapporti si incrinano, sino alla contestazione (evidente-mente premeditata, chissà da quanto) di alcuni giorni fa.
Poco dopo, a Roma, il Barcellona vince la terza Coppa dei Campioni della sua storia centenaria. A fine partita il suo allenatore, Guardio-la, raggiunto dai microfoni italiani per un commento sul trionfo, elu-de l’argomento e dice: “Vittoria dedicata a Paolo Maldini. Da 25 anni è ammirato in tutto il mondo. Se cambia idea e vuole continuare per un’altra stagione, può venire da noi”. Davvero un bel tipo Guardiola. Bravo, giovane, simpatico. Complimenti, non solo per la Coppa.